Storia di un viaggio

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Vi racconto una storia. La mia.
Seduto su una sedia a dondolo, davanti mio figlio. Forse c’è anche un nipote.
L’unica femmina ora è il nostro cane, Gemma. Sigaro, scaglie di cioccolata fondente e rhum. Inizia il racconto di una vita, tra ricordi e sogni. Eh già perché questa fotografia forse mi ritrae a ottant’anni, ma ne ho meno della metà. La scatola dei ricordi è già ricca di contenuti, sul consiglio di un’amica ho iniziato a scrivere la storia della mia vita. Perché ogni giorno vale doppio.
L’essenza di una vita intensa, una vita in rima.
Tra viaggi, sogni, amori.
Vado oltre, apro nuove porte, corro forte.
Ma ho anche bisogno di fermarmi a pensare. Riposare, riflettere, inventare nuove storie da scrivere e raccontare. Nuove storie da vivere. Sembra come se le invento e le scrivo mentre le vivo. È incredibile.
Mi trovo sopra un autobus che mi sta portando a toccare il cielo, fisicamente con un aereo, mentalmente con i miei sogni.
È un viaggio tra sogni e realtà. È il palcoscenico della mia vita.
Scrivo ciò che vivo, vivo ciò che scrivo. Perché amo scrivere il futuro, il mio, quello dei miei sogni.
Una telefonata mentre già sono in viaggio, e il giro di boa diventa un altro viaggio o forse è lo stesso ma è ancora più grande, ancora più in alto. Sono solo e vado veloce, ma c’è sempre chi mi aspetta e allora insieme andiamo più lontano. Ho dormito in un treno, ora dormo sopra un autobus e dormirò sopra un aereo. In realtà ho solo chiuso gli occhi ed ho sognato. Li apro e continuo a farlo.
L’aeroporto è vicino, non ho il passaporto. Qualcuno me lo consegnerà, quella stessa persona che ha fatto quella telefonata. Quella stessa persona che mi ha pensato e mi sta per regalare un sogno. Un altro. Vivo per crearne di nuovi e realizzarli. Ogni traguardo un nuovo punto di partenza. Di solito dico che li regalo, ma in realtà è la vita che li regala a me. I sogni. Vivo per scoprirne di nuovi. L’inizio è adesso. Ancora una volta.