Sharing Economy

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Con l’aumento dell’offerta cresce la voglia di consumare e con la condivisione di beni e servizi aumenta la disponibilità monetaria, migliorando l’allocazione delle risorse. Da questa analisi nasce la sharing economy.

Come sostiene Arun Sundararajan, economista e professore alla New York University, non siamo di fronte a concetti rivoluzionari, ma stiamo assistendo a una transizione verso un nuovo capitalismo.

Lo scambio individuale attraverso una piattaforma decentralizzata è il nuovo mercato. Airbnb, BlaBlacar e molti altri, non sono più fenomeni isolati. 

I consumatori si stanno trasformando in microimprenditori, sono infatti sia fruitori che produttori di beni e servizi. Come sostiene il professore si sta delineando una nuova architettura sociale.

Il business dei giganti si poggerà sempre di più su questi microimprenditori.
La concorrenza sarà numerosa e spietata, ora più che in passato e in futuro molto di più rispetto ad oggi. L’accessibilità è aumentata, la diversificazione e la capacità di rinnovarsi faranno la differenza. Sarà questo il vero valore della differenziazione, requisito per sopravvivere.

Un esempio pratico: Juno, start-up newyorkese, minaccia Uber offrendo lo stesso servizio, ma chiedendo agli autisti la metà delle commissioni. 

E poi ci sono i cosiddetti “regolatori”, la società americana è individualista, gli europei più orientati alla condivisione, quindi negli USA non si interviene fino a quando le cose non vanno male, da noi accade esattamente il contrario: nulla inizia senza il via libera delle authority. E la lentezza oggi è una zavorra.

Storia di un viaggio

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Vi racconto una storia. La mia.
Seduto su una sedia a dondolo, davanti mio figlio. Forse c’è anche un nipote.
L’unica femmina ora è il nostro cane, Gemma. Sigaro, scaglie di cioccolata fondente e rhum. Inizia il racconto di una vita, tra ricordi e sogni. Eh già perché questa fotografia forse mi ritrae a ottant’anni, ma ne ho meno della metà. La scatola dei ricordi è già ricca di contenuti, sul consiglio di un’amica ho iniziato a scrivere la storia della mia vita. Perché ogni giorno vale doppio.
L’essenza di una vita intensa, una vita in rima.
Tra viaggi, sogni, amori.
Vado oltre, apro nuove porte, corro forte.
Ma ho anche bisogno di fermarmi a pensare. Riposare, riflettere, inventare nuove storie da scrivere e raccontare. Nuove storie da vivere. Sembra come se le invento e le scrivo mentre le vivo. È incredibile.
Mi trovo sopra un autobus che mi sta portando a toccare il cielo, fisicamente con un aereo, mentalmente con i miei sogni.
È un viaggio tra sogni e realtà. È il palcoscenico della mia vita.
Scrivo ciò che vivo, vivo ciò che scrivo. Perché amo scrivere il futuro, il mio, quello dei miei sogni.
Una telefonata mentre già sono in viaggio, e il giro di boa diventa un altro viaggio o forse è lo stesso ma è ancora più grande, ancora più in alto. Sono solo e vado veloce, ma c’è sempre chi mi aspetta e allora insieme andiamo più lontano. Ho dormito in un treno, ora dormo sopra un autobus e dormirò sopra un aereo. In realtà ho solo chiuso gli occhi ed ho sognato. Li apro e continuo a farlo.
L’aeroporto è vicino, non ho il passaporto. Qualcuno me lo consegnerà, quella stessa persona che ha fatto quella telefonata. Quella stessa persona che mi ha pensato e mi sta per regalare un sogno. Un altro. Vivo per crearne di nuovi e realizzarli. Ogni traguardo un nuovo punto di partenza. Di solito dico che li regalo, ma in realtà è la vita che li regala a me. I sogni. Vivo per scoprirne di nuovi. L’inizio è adesso. Ancora una volta.

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